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Storia del Vincotto Salentino

Il vaso del Vincotto fa parte delle ceramiche conservate presso l’Antica Farmacia “Provenzano” (dal 1814) a Gallipoli

In Salento il Vincotto deriva dalla lenta cottura del mosto d’uva cotto e del vino che sta per andare ‘spunto’ e che, ridotti insieme, raggiungono la consistenza di uno sciroppo denso completamente analcolico: questo noi lo chiamiamo  Vincotto Salentino

La tradizione di questo Vincotto risale fin ai tempi degli antichi Romani quando costoro usavano ridurre il mosto d’uva per poterlo meglio conservare e trasportare; ma è a partire dal 1863 che nel Salento si diffonde ampiamente la produzione del Vincotto in concomitanza con l’aumento della produzione vitivinicola. A cause delle tecniche di produzione non perfette del tempo, il vino tendeva ad andare “spunto”, iniziava cioè a diventare aceto, e perciò, per salvarlo, lo si ribolliva lentamente con il mosto d’uva cotto ottenendo dopo una lunga cottura il Vincotto. Un prodotto questo, che essendo derivato dal vino, mantiene inalterate tutte le proprietà salutistiche e organolettiche tipiche dei vini rossi. Il valore aggiunto del Vincotto Salentino in definitiva, risiede proprio nella fermentazione del buon vino da cui deriva, processo base di tutti i prodotti più prestigiosi della tradizione italiana.

Il mosto cotto d’uva viene chiamato ‘cuettu’ nel dialetto locale, ed è un prodotto dai mille usi e adatto a tutta la famiglia: anche ai bambini e agli anziani in ragione delle sue proprietà salutistiche.

Terra Apuliae ha riscoperto e rivalutato l’antica ricetta di famiglia con la quale produce oggi il  Vincotto Salentino; un prodotto che rende accessibile ad un mercato sempre più ampio.